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Perchè ascoltiamo Metal?

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Perché ascoltiamo Metal? Un genere nato negli anni ’70 ed evolutosi fino ad oggi, diramandosi in migliaia di generi e sottogeneri. Ma perché amiamo e veneriamo tanto queste chitarre distorte, questi bassi spaccatimpani e queste batterie così massacranti? La risposta è da cercare nella mente di chi lo ascolta, ma anche, soprattutto negli eventi storici. Gli anni ’70 erano quelli in cui tutto è iniziato: si scioglievano i Beatles, muoiono Hendrix, Joplin e Morrison, e iniziano a nascere le prime band storiche, come Ac/Dc, Queen e Black Sabbath.  Nel mondo c’era il caos: colpi di stato, inizi di guerre che continuano ancora oggi, attentati terroristici: ed è proprio per  questo che la musica serviva da valvola di sfogo, una via di fuga dalla brutta realtà che circondava i nostri padri. Gli anni ’80 non hanno di certo cambiato le sorti, anzi: ribellioni, Tienanmen,  bombe e vino avvelenato, la guerra civile in Libano. Ma è proprio in questi anni che il metal vede la sua

NIETZSCHE: SUPERUOMO DEL METAL

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La vita, la morte, la lotta contro di esse. Inevitabile parlare di un filosofo come il grande Friedrich Nietzsche che, a metà tra pazzia e razionalismo, ha sconvolto il pensiero occidentale, venendo il più delle volte frainteso.  L'analisi approfondita della sua filosofia non è di nostra competenza ma possiamo delinearne il carattere principale e spiegarlo brevemente: il Superuomo. Nella terza fase della sua produzione filosofica egli descrive un mondo in balia del nulla, dove con la <<Morte di Dio>> sono venute a mancare tutte le certezze che contraddistinguevano l'uomo, come ad esempio l'appoggio stesso alla religione. Il Superuomo cosa c'entra in tutto questo? Egli è colui che in sintesi comprende la situazione, che si rende conto che il vivere è immutabile e si ripete sempre allo stesso modo. Ed è per questo che è "sopra agli altri", poiché accetta di vivere e di dedicare la propria esistenza a rendere ogni momento degno di essere vissut

LA FIGURA DEL CHITARRISTA IERI E OGGI

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Cari lettori del Metallicomio, siate voi musicisti o meno questo articolo potrebbe certamente suscitare il vostro interesse. La figura analizzata in questo articolo sarà quella del chitarrista e nello specifico della sua evoluzione nel tempo, citando saltuariamente eventi in particolare per sottolineare determinati concetti. John Lee Hooker Esiste un’eterna faida tra due ben distinte parti, che per riferimento chiameremo Old School per la vecchia guardia e New Wave per la nuova generazione di chitarristi. Prima di introdursi in un discorso di questo genere bisogna tenere in considerazione epoche, periodi e pioneristica, bollare un lavoro datato lo scorso trentennio come scadente sarebbe ignobile e toglierebbe spazio ad ogni possibile riflessione possibile. Apriamo le nostre menti e partiamo dall’epoca dei grandi geni della chitarra. Partiamo dagli anni 60, la gloriosa epoca che ha visto crescere il lavoro di Jimi Hendrix, Frank Zappa, John Lee Hooker, B.B. King (già icona

The Masterclass - Le Basi

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Benvenuti ragazzi all’appuntamento pilota di questo progetto che si prefigge, senza prendersi troppo sul serio, l’obiettivo di dare una conoscenza di base delle leggi che governano il mondo musicale. In questa rubrica verranno trattati in maniera semplice e diretta quindi tutti quei temi sconosciuti a tutti i musicisti che hanno avuto il timore della rigidità proverbiale dei conservatori i quali tuttavia sentono il bisogno di capirci qualcosa in più e ai simpatizzanti della musica che vogliono comunque accrescere la propria cultura. Ogni tema potrà essere approfondito su vostra richiesta, perché ricordiamo, verranno trattati tutti in maniera generale ma non per questo approssimativa, ma se qualcheduno dovesse gradire spiegazioni più ampie, ogni richiesta è sempre bene accetta!  Oltretutto si affronteranno temi molto ricorrenti in recensioni e gergo musicale, si faranno ampie parentesi anche sulle tecniche prettamente strumentali. Quante volte avete letto   Palm Muting ,   Tapp